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Dall’eliminazione delle barriere architettoniche a un ambiente promotore di inclusione

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La progettazione inclusiva per città accessibili rappresenta oggi uno dei pilastri fondamentali nella trasformazione degli spazi urbani. La rivista Urbanistica Informazioni, voce autorevole dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU), affronta con regolarità questi temi, offrendo contributi da tutta Italia su sostenibilità, innovazione e inclusione.

All’interno di questo panorama si colloca il contributo di Andrea Graziano e Luca Zampieron di Città Sotto Scacco Srl, insieme a quelli del prof. Francesco Gastaldi dell’Università Iuav di Venezia e del prof. Ruben Baiocco dell’Università degli Studi di Milano, che invitano a riflettere sul significato più profondo di “inclusione” nello sviluppo urbano: non solo eliminazione di ostacoli fisici, ma costruzione di ambienti che valorizzino la diversità e la connessione tra le persone.

L’approccio promosso da Città Sotto Scacco Srl si basa su una visione olistica e fortemente innovativa della pianificazione urbana. Parlare oggi di progettazione inclusiva per città accessibili significa abbandonare l’idea di semplice adeguamento normativo e abbracciare invece un modo nuovo di concepire lo spazio urbano: uno spazio capace di accogliere, integrare e valorizzare tutte le persone, indipendentemente dalle abilità fisiche, cognitive o sensoriali.
In quest’ottica, Città Sotto Scacco Srl si impegna anche come partner del progetto AccessCove, un’iniziativa volta a creare soluzioni concrete per l’accessibilità universale nelle città, con un focus particolare sulla progettazione inclusiva e sostenibile. AccessCove si propone di promuovere l’integrazione e l’accessibilità dei cittadini in tutti gli aspetti della vita urbana, attraverso l’innovazione tecnologica e la collaborazione tra enti pubblici, privati e cittadini. L’obiettivo del progetto è rendere gli spazi urbani accessibili e fruibili per tutti, favorendo l’inclusione sociale e il miglioramento della qualità della vita per le persone con disabilità, ma anche per i gruppi più vulnerabili della popolazione.

Nel corso degli anni, il concetto di inclusione ha progressivamente assunto una connotazione più profonda. Non si tratta più, infatti, solo di eliminare barriere architettoniche esistenti, ma di adottare un approccio proattivo e anticipatorio nella progettazione urbana. L’obiettivo non è semplicemente adattare l’ambiente costruito, ma progettarlo fin dall’origine affinché sia realmente fruibile da chiunque. Questo approccio prende forma attraverso il design universale, una metodologia che promuove ambienti facili da usare, sicuri, leggibili e intuitivi per tutti, senza necessità di modifiche o adattamenti successivi.

Il valore dell’accessibilità, in questa visione, non è più un dettaglio tecnico né un vincolo da rispettare, ma diventa un elemento strutturale della qualità urbana. Solo includendo realmente la diversità umana nella progettazione, le città possono diventare più eque, resilienti e sostenibili. È qui che si sviluppa la vera progettazione inclusiva per città accessibili, che guarda oltre l’obbligo di legge e punta invece a generare benessere diffuso.

Strumenti e normative: PEBA e oltre

In Italia, il Decreto Ministeriale 236/1989 costituisce ancora oggi una base solida per la definizione degli standard di accessibilità. Tuttavia, nell’attuale contesto sociale e tecnologico, questi strumenti devono evolversi per rispondere in modo efficace alle esigenze emergenti. I PEBA, ovvero i Piani per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche, rappresentano sicuramente un passo importante, ma da soli non sono sufficienti.

L’approccio partecipativo si rivela allora un elemento strategico imprescindibile. Esperienze come quella del Comune di Argelato, che ha introdotto l’applicazione Argelapp per il monitoraggio condiviso dell’accessibilità urbana, oppure il progetto “Città accessibili a tutti” promosso dall’INU, mostrano quanto il coinvolgimento diretto dei cittadini e degli stakeholder sia decisivo. Solo ascoltando le comunità locali e valorizzando la conoscenza diffusa si possono ideare soluzioni che rispecchino i bisogni reali dei territori. Strumenti normativi e tecnologici, se integrati con processi di co-progettazione, possono quindi diventare leve potenti di trasformazione urbana. Il dialogo tra pubbliche amministrazioni, tecnici e cittadinanza attiva è la chiave per una progettazione inclusiva per città accessibili che sia davvero efficace e sostenibile. Il vero cambiamento, però, richiede anche una trasformazione profonda della cultura urbana. Le barriere da abbattere oggi non sono solo fisiche: esistono ostacoli invisibili come la mancanza di consapevolezza, la resistenza al cambiamento, la carenza di formazione tra i professionisti del settore. È necessario costruire una nuova sensibilità collettiva, capace di riconoscere l’inclusione non come un costo, ma come un valore. Le nuove tecnologie – GIS, intelligenza artificiale, Internet of Things – possono diventare alleate formidabili di questo processo. Consentono una raccolta e analisi dei dati territoriali più efficiente, supportano la pianificazione integrata e permettono una gestione più consapevole dell’accessibilità urbana. Tuttavia, senza una regia culturale condivisa, anche gli strumenti più avanzati rischiano di rimanere sottoutilizzati o applicati in modo frammentario.

In questo quadro si inserisce l’Osservatorio Nazionale sui PEBA, una piattaforma di rete che ha il compito di promuovere lo scambio di esperienze e sostenere gli enti locali nel cammino verso una città più giusta e inclusiva. Città Sotto Scacco Srl opera da anni con questo spirito, contribuendo a rendere reali le linee guida della progettazione inclusiva per città accessibili. Grazie alla sua esperienza nella consulenza strategica e nella redazione di strumenti urbanistici come PUMS, BICIPLAN e PEBA, supporta le amministrazioni locali in tutte le fasi del processo: dall’analisi del contesto fino alla progettazione e all’implementazione degli interventi. L’azienda promuove una visione integrata in cui l’accessibilità diventa un principio guida per rigenerare lo spazio pubblico e favorire la partecipazione di tutti i cittadini. Ogni progetto diventa un’opportunità per costruire non solo infrastrutture fisiche, ma anche relazioni e senso di appartenenza, trasformando la città in un luogo accogliente e vitale per chiunque la viva.

Un impegno concreto per un futuro inclusivo

Progettare città accessibili non significa soltanto rispettare le norme vigenti: è un atto politico, culturale e sociale che mette al centro il diritto di ogni persona a vivere lo spazio pubblico in autonomia e sicurezza. È un approccio che guarda al futuro e che richiede una profonda sinergia tra competenze tecniche e ascolto del territorio.

Città Sotto Scacco Srl affronta quotidianamente queste sfide, mettendo a sistema le esigenze dell’amministrazione pubblica con quelle delle comunità locali. Grazie a un metodo di lavoro che coniuga innovazione, partecipazione e visione strategica, l’azienda si propone come punto di riferimento per una progettazione urbana davvero inclusiva. Perché progettare città accessibili significa, in definitiva, progettare città migliori.

Città Sotto Scacco srl ha già supportato numerose amministrazioni nel loro percorso verso città più sicure e vivibili. Attraverso l’implementazione di misure come i PUMS, Biciplan e PEBA, promuoviamo politiche e misure per garantire la massima sicurezza, accessibilità e comfort urbano per tutti.

Offriamo all’Amministrazione Pubblica la consulenza necessaria per ripensare un modello di città più vivibile e a misura d’uomo.

Oppure contattaci direttamente ai seguenti recapiti:

  • info@cittasottoscacco.it