- Città Sotto Scacco srl
Una Portogruaro a misura di persona e per le biciclette.
Portogruaro è una delle maggiori centralità dell’area del Veneto orientale. Il territorio del Veneto Orientale è un’area di rilevante interesse per la Città Metropolitana di Venezia e per l’intera Regione del Veneto. Dalla legge n. 56/2014 la creazione di un nuovo istituto, la città metropolitana, essa ha ridefinito l’assetto amministrativo delle relazioni tra grandi città, periferie e hinterland.
Passati alcuni anni dalla legge, è bene che si avvii un processo di ridisegno delle centralità interne alle singole città metropolitane per definire visioni, modalità di integrazione, individuandone i grandi poli e i nuovi possibili poli.
Il Veneto Orientale è terra di grandi aziende, di un reticolo fitto di piccole-medie imprese, di turismo culturale e balneare, di vitivinicoltura-agricoltura, di grandi polarità del terziario e servizi legati al Veneto e alla più vasta area del nord-est italiano.
Senza mobilità, tutto è fermo! Per muovere questo sistema economico serve un sistema di mobilità nuova, serve ridisegnare la città, le strade, le piazze per ospitare gli spostamenti sostenibili.
In un momento di grandi cambiamenti internazionali, lo sviluppo di quest’area richiede una vision strategica sia relativa all’integrazione di alcuni processi decisionali, sia soprattutto allo sviluppo di una strategia per la mobilità sostenibile. Sebbene negli ultimi anni con la conferenza dei sindaci è iniziato un processo che ha sviluppato interessanti studi, adesso, c’è bisogno di una rete di piani e progetti per la mobilità che definiscano una strategia nel medio e lungo termine.

La mobilità integrata: il concetto di door to door
La mobilità attiva è un’alternativa valida in un contesto in cui vi è una città pensata e progettata per le persone. Cosa significa? Si parte dal presupposto che la città deve essere vissuta dalla propria comunità. Quindi, ogni spazio deve essere sicuro, accogliente e mettere a proprio agio le persone che si spostano a piedi e in bicicletta. Se un luogo riesce ad assicurare tali aspetti, allora, il sistema di trasporto pubblico diviene più attrattivo e l’intera comunità può essere più sostenibile. Il grande limite del trasporto ferroviario, ma anche solo in parte, del trasporto pubblico riguarda il non essere sempre “nei pressi” dell’utente. Per accorciare le distanze tra gli utenti e le stazioni che siano esse del sistema urbano o territoriale bisogna ripensare l’intero sistema di connessioni, bisogna migliorare e ampliare la “catchment area” delle stazioni, quindi disegnare una città a prova di mobilità “door to door”. Quando un utente si sposta all’interno di un contesto, questo sceglie un mezzo per spostarsi in base a tre semplici fattori: il costo, il tempo e il confort. Per questi tre fattori se il ruolo dei gestori del sistema ferroviario è quello di aumentare la velocità per aumentare l’efficienza e la qualità del sistema ferroviario, le città hanno il compito di ripensare il sistema urbano in funzione dell’accessibilità ai grandi poli del movimento. Se una città migliora tale relazione, sviluppa i presupposti per una generale attrattività del sistema urbano. Questo significa, una città più densa, con tante centralità, con spazi e strade più accoglienti e a misura d’uomo. Il modello di ispirazione è il TOD (Transit oriented development), ovvero un’integrazione dello sviluppo urbano con quello del sistema della mobilità per massimizzare la qualità e la sostenibilità del servizio di trasporto. Portogruaro ha il grande vantaggio di avere una delle principali stazioni ferroviarie della città metropolitana di Venezia e in generale del Nord est. Ripensare la città in funzione di questa grande polarità potrebbe favorire un nuovo disegno urbano sostenibile e più efficiente.
